Uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry (JAACAP) ha analizzato la relazione tra la depressione in adolescenza e il rischio di violenza futura, per capire l’importanza di un intervento precoce.
Lo studio ha esaminato l’associazione nel tempo tra depressione e violenza, analizzando tre campioni rappresentativi da Paesi Bassi, Regno Unito e Finlandia. I ricercatori hanno usato nelle tre coorti misure complementari per la depressione, tra cui l’auto-segnalazione e la diagnosi clinica, e misure diverse di violenza, tra cui segnalazioni di violenza e incriminazione per reati violenti. Nello specifico, nella coorte olandese Research on Adolescent Development And Relationships (RADAR; N = 623) e nella coorte britannica Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC; N = 4,030), i ricercatori hanno esaminato il legame longitudinale tra sintomi depressivi in adolescenza e comportamenti violenti da 13 a 17 anni. Nella Finnish birth cohort (FBC 1987; N = 57,526) è stato stimato il rischio di atti violenti in individui con una diagnosi clinica di depressione da 15 a 27 anni.
Secondo Seena Fazel del Forensic Psychiatry Group presso la University of Oxford emerge un aumento del rischio di violenze in caso di depressione. In termini assoluti, per esempio, nel campione Finlandese il 7,1% dei soggetti depressi era stato accusato di uno o più crimini violenti al confronto con il 3,6% della popolazione generale. In termini relativi, nei diversi campioni e nelle diverse tipologie di misurazione, la ricerca ha mostrato una consistente tendenza all’aumento del rischio relativo di violenze future. Ad esempio, nei due campioni di Olanda e Regno Unito la presenza di sintomi depressivi è risultata associata ad un rischio più elevato di violenze future. Tra i finlandesi, il rischio relativo di violenza nei soggetti depressi è maggiore del doppio al confronto con la popolazione generale.
Sappiamo che i tassi di incidenza della depressione tra i giovani sono in aumento e anche per questo è necessario capire la portata e le conseguenze di questa tendenza. “Seppure è chiaro quale sia il legame tra depressione e violenza, il disegno longitudinale dello studio ha permesso di tenere conto di comportamenti violenti in passato, consentendoci di valutare l’associazione tra depressione e violenza nel tempo. Abbiamo così riscontrato un pattern di aumento del rischio di violenza futura negli adolescenti depressi”, ha dichiarato Rongqin Yu, del Forensic Psychiatry Group della University of Oxford.
“Questi dati sono importanti per due ragioni principali”, ha specificato Fazel. “La prima è che aggiungono evidenze sui potenziali danni di una depressione non trattata nei giovani e negli adolescenti. La seconda è che suggeriscono che un legame maggiore tra i due ambiti della giustizia criminale e della salute mentale potrebbe aiutare a prevenire la violenza nei soggetti ad alto rischio”.
Senza alcun dubbio il meccanismo che sottende il legame tra violenza e depressione merita più attenzione perché potrebbe implicare maggiore impulsività, ostilità e scarsa autoregolazione, ma intanto questi risultati aiutano a sottolineare il bisogno di un atteggiamento più attivo e un intervento più precoce nei confronti della depressione nei giovani e negli adolescenti.
a cura di Norina Wendy Di Blasio
Fonte
Yu R, PhD, Aaltonen M, Branje S, et al. Depression and Violence in Adolescence and Young Adults: Findings From Three Longitudinal Cohorts. DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.jaac.2017.05.016
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World Psychiatry, Volume 22, Issue 2, Page 326-327, June 2023.
World Psychiatry, Volume 22, Issue 2, Page 329-330, June 2023.
World Psychiatry, Volume 22, Issue 2, Page 325-326, June 2023.
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